La strada che porta al domani è lunga e non priva di
ostacoli. Per trovare il coraggio di affrontarli può essere utile volgere lo
sguardo al proprio passato, come un saltatore che si aiuta con la rincorsa per
spiccare il suo balzo. ... E' forza che cresce se torniamo a volgere lo sguardo
alle immagini del nostro punto di partenza, a tendere l'orecchio al grido di
dolore della persona disabile che fino al 1956, sola e senza diritti, era stata
privata in Italia finanche della propria dignità di essere umano. Noi abbiamo
cominciato a lottare contro l'ingiustizia. E abbiamo vinto più di una battaglia.”
Alvido Lambrilli
“Alvido Lambrilli
nasce a Magliano in Toscana nel 1920. A diciannove anni un incidente stradale
lo priva di un arto inferiore. Tecnico ortopedico, grazie al suo talento
professionale, riesce a compensare la mutilazione in modo perfetto, tanto
da restituirgli la normalità.
Alcuni suoi brevetti nel settore dell'ortopedia sono stati venduti negli Stati
Uniti.
Nel 1956 fonda l’Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi
Civili (Anmic), nel 1960 fonda il mensile “TN Tempi Nuovi”, organo ufficiale
dell'associazione, e nel 1980 fonda l'Associazione Italiana Riabilitazione
Reinserimento Invalidi (Airri).
In campo internazionale, per circa un decennio è stato vice Presidente e
segretario generale della Fitimic.
In Italia è stato presidente della Federazione tra le Associazioni Nazionali
dei Disabili (Fand), cui fanno capo l'Anmic, l’Uic, l’Ens, l’Unms e l’Anmil.
Molti sono i riconoscimenti conferiti a Lambrilli per l’impegno sociale, tra i
quali il premio "Together for Peace".
Nel 1994 il Presidente della Repubblica Scalfaro lo nomina “Commendatore al
merito della Repubblica”.
Lambrilli può essere considerato l'uomo che ha portato a termine una vera e
propria rivoluzione sociale nel settore della disabilità. Gran parte della
legislazione italiana del settore dell'invalidità civile (pensionistica,
lavoro, formazione professionale, riabilitazione), è stata elaborata grazie
alla sua tenace volontà.
Una sua frase riassume il percorso umano e sociale del presidente scomparso:
"Ciò che conta è lasciare un segno, un'opera che rimanga a
dimostrare alla gente che si può fare qualcosa di buono anche non essendo
nulla"
Leonardo Donofrio iscritto alla Libera Associazione Nazionale Mutilati ed Invalidi Civili.dal 1970
RispondiElimina